Quarta tappa Pialpetta - Ceresole
Pialpetta (1.069 m) - Rivotti (1.450 m) - Lago di Vercellina (2.484 m) - Colle della Crocetta (2.641 m) - Piano dei morti (2.350 m) - Alpe Ciavana (2.038 m) - Fonti Minerali (1.501 m).
Tempo complessivo: 7 h 30 min. circa. Dislivello salita: 1570 m. Dislivello discesa: 1140 m. Difficoltà: E.
Ultima tappa che percorre le Valli di Lanzo; dal Colle della Crocetta infatti si entra in terra canavesana per scendere al Lago di Ceresole. Nella parte iniziale della salita si attraversano bellissimi e freschi boschi a cui si contrappongono i severi paesaggi di alta montagna che si possono godere nella seconda parte.
Al Colle della Crocetta il panorama è indimenticabile: dalle cime più alte delle Valli di Lanzo (Croce Rossa, Bessanese, Ciamarella, Levanne) al Gruppo del Gran Paradiso (da Punta Fourà al Gran S. Pietro). Dal Posto Tappa si ritorna al viottolo asfaltato e si volge a destra.
La chiesetta dei Rivotti
Lo si percorre per alcuni metri sino a che, sulla destra, non si apre un'altra stradina che va imboccata. Si passa sotto un caratteristico arco per attraversare così il vecchio borgo di Pialpetta. In breve viene incrociata la strada asfaltata che sale ai Rivotti e la si attraversa; imboccato nuovamen te il sentiero viene costeggiata la recinzione di una villa per poi toccare ancora la strada in due occasioni (pilone votivo ai piedi di un grosso masso). Raggiunta una grossa casa la si aggira sulla destra e, arrivati sul retro, si ignora il ponte di legno che attraversa il Rio Vercellina per andare a sinistra, riprendendo a salire nel bosco e raggiungendo nuovamente la strada. Andare a destra, seguendo la carrozzabile per un tornante, e poi, sempre sulla destra, si apre una "porta" nell'alto muro di cemento che protegge la strada dalla caduta di terra e sassi; di li (evidenti bolli indicatori) riprende il sentiero che presenta molti tratti dal fondo selciato. La salita continua in un fitto bosco in cui si trova anche un grosso pilone votivo ed infine, dopo aver nuovamente toccato la strada fattasi sterrata, si raggiunge l'abitato di Airetta. Superate le case si guadagna una deviazione della carrozzabile e la si percorre verso destra, in leggera salita. Superato un tornante si giunge velocemente in un piaz za le dove sorge la "Baita di Caselle" ed una piccola statua della Madonna. Il sentiero riprende poco a monte della costruzione per inoltrarsi brevemente nel bosco e superare ancora una volta la strada nei pressi di alcune baite; si continua poi in una zona prativa in cui gli alberi si fanno più radi.
Verso L'Alpe Crest
Quasi improvvisamente appare la bianca chiesetta dei Rivotti (1450 m; 1 h 20 minuti); bello il contrasto tra le bianche mura dell'edificio sacro ed il verde dei prati circostanti. La chiesa, in stile barocco, pur nella sua semplicità è molto bella ed è posta in un ambiente suggestivo, ciò fa si che sia uno dei luoghi più noti (e fotografati) delle Valli di Lanzo. Un sentierino risale il prato e tosto porta a raggiungere la carrozzabile. Al bivio andare a destra, in salita, ignorando la deviazione che conduce alle case della borgata site in solatia posizione (da qui appare evidentissima la Ciamarella). Al successivo tornante si lascia la strada per proseguire diritto ed imboccare il sentiero che conduce alle Case Crest; passando tra le case si sale a sinistra per arrivare nuovamente alla sterrata. Si va a destra per fare poche decine di metri e ritrovare il sentiero che sale ancora sinistra ed attraversa una piccola macchia d'alberi e un prato. Attraversata per l'ultima volta la carrareccia si transita vicino ad una stalla e, appena superata la costruzione, si volge a sinistra per percorrere un breve tratto tra i prati e riprendere poi verso destra con andamento regolare.
Colle della Crocetta
Bisogna dirigere verso gli edifici dell'Alpe Invers (1.647 m) senza raggiungerli ma superandoli passando loro poco a monte. Si entra così nel Vallone di Vercellina vero e proprio, già conosciuto ed abitato fin da epoche remote; un tempo vi erano miniere di ferro e d'argento ed è interessante notare l'elevato numero di alpeggi nonostante la zona non offra ampissime zone pascolive, ciò denota una presenza umana massiccia e molto attiva.
Il sentiero si fa più evidente ed entra in un lariceto superandolo con numerose risvolte per poi iniziare a percorrere u n lungo tratto che taglia le pendici della destra idrografica del vallone (abbondanza di piante di rododendri e mirtilli). Sul fondo del vallone appare evidente il rumoroso rio ed alcuni alpeggi mentre nella parte alta si notano diversi salti di roccia su i quali il corso d'acqua forma alcune belle cascatelle. Immersi in questo idilliaco ambiente si raggiunge, senza particolari difficoltà , il Gias di Mezzo (2.092 m); 3 h 15 minuti). Si passa tra le costruzioni volgendo verso destra e dirigendo, con marcia pian aggiante, al centro del vallone (durante il percorso si trova, sulla sinistra, una sorgente). Superato un ramo del Rio Vercellina si va nuovamente a sinistra per riprendere a salire e raggiungere un alpeggio ormai inutilizzato e poco dopo il Gias Nuovo (2.322 m); nei pressi si attraversa un altro ramo del Rio portandosi definitivamente sulla sinistra idrografica.
Il lago di Vercellina dal colle della Crocetta
La marcia prosegue passando ai piedi di una bastionata rocciosa per giungere infine al Lago di Vercellina (2.484 m; 4 h 35 minuti).
Si tratta di un azzurro specchio d'acqua di ridotte dimensioni che si presenta racchiuso tra grosse e curiose rocce affioranti dal terreno. Ci si trova ora in un ampio piano posto poco sotto al Colle della Crocetta. Il sentiero, con marcia pianeggiante, aggira il lago sulla destra per poi volgere gradualmente verso sinistra quando si riprende a salire; la marcia è poco faticosa e si ha costantemente sotto di se lo specchio d'acqua. Con pochi tornanti conclusivi si guadagna l'importante Colle della Crocetta (2.641 m; 5 h). Il toponimo è dovuto alla croce metallica poggiata su un cumulo di pietre che si trova presso il punto di valico; il colle era un tempo molto importante e frequentato, non sempre, purtroppo, per scopi pacifici.
Il Pian dei Morti, che si trova poco sotto al colle, sul versante canavesano, ricorda infatti una violenta e mortale zuffa tra gli abitanti dell'alta Val Grande di Lanzo da una parte e dell'alta Valle dell' Orco dall'altra. Il colle fu anche al centro di violenti scontri tra partigiani e nazifascist i durante la II Guerra Mondiale. Come detto nelle note introduttive si gode di un panorama eccezionale. Incomincia la discesa, con molte risvolte, in un valloncello raggiungendo il Pian dei Morti (2.350 m; dal colle fino a qui è possibile trovare neve fino a giugno inoltrato). Attraversata una zona di sfasciumi si arriva all'Alpe Fumanova (2.223 m), di lì a sinistra toccando così l'Alpe Ciavana (2038 m) e la vicina Alpe La Balma (1.922 m).Si entra poi nella bellissima foresta di Crousionay, si supera un rio e lo si costeggia per un tratto sbucando in riva al lago di Ceresole, nei pressi di Villa Poma.
Seguire una stradina verso destra, dirigendo verso la diga e scendendo a valle di essa arrivando alle Fonti Minerali dove, nei pressi si trova il posto tappa (2 h 30 minuti dal Colle della Crocetta). Da Ceresole in poi il Sentiero Italia si biforca; una traccia scende a Noasca seguendo il tracciato GTA mentre una seconda sale al Nivolet per raccordarsi con le Alte Vie della Valle d'Aosta.