Giro delle miniere
Lunghezza percorso: 26 Km.
Dislivello in salita: 770 metri.
Tempo complessivo: 4 h.
Difficoltà: Impegnativo.
L'itinerario prende il nome dalla zona che attraversa ricca di miniere di talco, la frazione di Vrù era un paese di minatori, in zona esiste un museo-miniera.
Avvicinamento: da Lanzo si sale a Monastero e quindi a Chiaves dove sulla piazzetta si può lasciare l'auto.
Riproduzione della Mole Antoneliana e
della Torre di Pisa alla borgata Rivirin
Dalla piazza si prosegue per Sistina e dopo le case Curchiatto si raggiunge un piazzale molto grande con una fontana famosa in tutta la valle. L'itinerario parte dal fondo piazza con un lungo tratto su strada asfaltata su un tratto iniziale con tornanti e poi a mezzacosta sino a che, aggirato il costone, si raggiunge la frazione di Menulla costituita da abitazioni sparse. Lasciato il paesino con ampie svolte su una strada sterrata si raggiunge la cresta dove è sistemato un cippo alla memoria dei partigiani, di quì lo sguardo spazia sulla val grande e sulla val d'ala, mentre a destra si contempla tutta la val tesso. Di quì tenendosi sul versante di Ceres si imbocca un sentiero pianeggiante per il primo tratto che poi dopo un ripetitore scende tra betulle e prati sino all'alpe S.Barbara contraddistinta da una grande fontana con abbeveratoio per mucche. Scendere sulla strada che taglia il prato e arrivati al colle daviare a destra (seguire cartelli indicatori Baita S.Giacomo) ora la strada sterrata si fa più bella sino a raggiungere un incrocio e proseguire a destra (cartello indicatore Vru). Dopo un tratto tutto in leggera discesa a mezzacosta si giunge ad un alpeggio. Di quì, sempre su strada sterrata, si raggiunge raggiunge un bivio che porta alla frazione di Blinant, caratteristica la teleferica che la collega a Cantoira per i rifornimenti durante il periodo invernale quando la frazione è isolata dalla neve. La frazione merita una piccola deviazione per una visita. Al bivio tenere la sinistra e mediante la strada sterrata a forte pendenza si scende rapidamente, viene così raggiunta la frazione di Vru' (si suggerisce di fare una piccola deviazione di 10 minuti seguendo a valle le indicazioni "miniera" e di visitare la frazione Rivirin con le caratteristiche riproduzioni della mole antonelliana e della torre di Pisa). Al paese di Vrù, seguendo le indicazioni, è possibile visitare il presepe meccanico aperto tutto l'anno. Si prosegue quindi in direzione Cantoira su una strada asfaltata, raggiunto il paese si prosegue verso il fondovalle per Ceres. Subito dopo Cantoira si consiglia di prendere, sulla destra, la vecchia strada che si ricongiunge alla provinciale prima di giungere alla frazione Fe. Si attraversa la provinciale e si prosegue per Cernesio su strada in forte salita. Arrivati al paese in prossimità di un piccolo giardino con cabina telefonica girare a destra sempre su strada asfaltata per via Brusiera. Il percorso, ora completamente asfaltato, spassa nelle vicinanze di numerose case isolate sino ad arrivare su un piazzale sovrastato da una antenna alla borgata Croce di Chiaves; al fondo dello spiazzo inizia la strada che conduce alla piazza di Chiaves dove è parcheggiata l'auto.
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Anello di Sant'Ignazio
Tempo complessivo: Anello lungo 1 h 30 min, anello corto 45 min.
Difficoltà: B.C.
Tempo complessivo: Anello lungo 2 h 30 min, anello corto 1 h 15 min.
Difficoltà: E
Fontana all'inizio del percorso
l'itinerario tocca uno dei monumenti simbolo delle Valli di Lanzo (un altro e' il Ponte del Diavolo) che si erge sulla vetta strategica e panoramica del Monte Bastia o Castellazzo, ad una quota di 931 metri. In origine vi era una cappella votiva, eretta dai valligiani nel 1629. In quel tempo, la zona era infestata dai lupi, i quali erano soliti attaccare i bambini dediti alla guardia dei greggi di pecore. Gli abitanti iniziarono allora a pregare Sant'Ignazio di Loyola, il fondatore dei Gesuiti, la cui devozione era in quel periodo molto diffusa, invocando l'incolumita' per i loro piccoli e tutta la comunita'. Nel giro di pochi anni i lupi sparirono dalla valle. Le suppliche al santo sconfissero anche un'epidemia che aveva colpito il bestiame, il "neiret", senza possibilita' di cura. In segno di ringraziamento, ai primogeniti veniva imposto quale voto il nome del Santo (ancor oggi molto diffuso in zona) e si provvide inoltre ad erigere la cappella. L'attuale edificio risale invece al 1720, per iniziativa dei Gesuiti, i quali si erano accorti che ormai la chiesetta era diventata troppo piccola. Il Santuario venne costruito in modo che al centro, dal pavimento, emergesse per un'altezza di cinque metri la cima del monte, sormontata dalla statua del Santo, sul quale doveva convergere la luce proveniente dalle finestre. Ultimamente, a seguito di una ristrutturazione, l'opera e' stata spostata annullando tale effetto scenografico.
Tratto di strada sterrata nel giro lungo
Da Lanzo prendere la strada che sale al Santuario di Sant'Ignazio. Dopo circa 1 Km si trova, sulla destra, un piccolo piazzale con una fontana dove si può parcheggiare l'auto. Seguire per circa altri 250 metri la strada asfaltata quindi, sulla destra, si trova la vecchia strada sterrata che saliva al Santuario (indicazioni per MTB). La strada prosegue in salita con diversi tornati sino ad incontrare di nuovo l'asfalto che va percorso, in salita, per 150 metri; sulla sinistra si ritrova la strada sterrata (indicazioni) che va imboccata. Un altro paio di tornati in salita quindi si prosegue quasi in piano sino all'inizio della borgata. Attraversata la strada asfaltata si può decidere se percorrere l'itinerario corto o quello più lungo. Se si opta per l'itinerario corto imboccare il sentiero in discesa indicato da una freccia. Dopo un primo tratto facilmente percorribile in bicicletta il sentiero, per un breve tratto, diventa più tecnico e, per i meno esperti, si consiglia di percorrerlo a piedi. Arrivati alla sorgente della fontana d'argento il sentiero ridiventa più semplice ed in breve si raggiunge il punto di partenza.
Per l'itinerario lungo, dopo aver attraversato la strada asfaltata, seguire la strada sterrata che parte in leggera discesa (non prendere quella che sale). Con qualche sali-scendi, dopo aver superato il sentiero indicato da una freccia che porta ad una vecchia miniera di talco che merita una piccola deviazione, si arriva sulla strada sterrata che scende dalla borgata Tortore. Seguirla in discesa e prendere la prima deviazione sulla destra. Poco dopo, all'altezza di vecchie grange, la strada diventa sentiero. All'altezza di una casa ristrutturata ignorare la sterrata che prosegue e imboccare il sentiero sulla destra che raggiunge la frazione Ovairo Superiore. Un piccolo tratto di asfalto e, al primo tornante, prendere la sterrata sulla destra che, poco dopo, diventa sentiero. Con un tratto in discesa ed un successivo in salita, in breve, si raggiunge il punto di partenza.
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Alpe Prarosso (1340 m)
Tempo complessivo: 2 h 30 min.
Difficoltà: B.C.
Il panoramico alpeggio si trova in un piccolo pianoro dal quale si può godere di un'interessante colpo d'occhio sulla Valle dell Tesso. Da Lanzo si seguono le indicazioni per Coassolo San Pietro e dopo 6 Km si devia per Coassolo San Nicolao e giunti alla Frazione San Grato si sale di fianco alla chiesetta, deviare a destra e raggiunge Ca' di Savant. Ai bordi dell'abitato parte uno sterrato molto ripido che raggiunge la strada che sale da Ca dell'Olla, superato un costone fiancheggiare una colte detritica fino ad una cisterna d'acqua e, superato un tratto piano, dopo una curva si arriva ad un bivio, si sale sulla destra e con ampie svolte che tagliano il pendio costellato di case si raggiunge la Punta prarosso con una notevole vista sul fondovalle. Per il ritorno giunti all'ultimo bivio incontrato nella salita voltare a destra e grazie a ripidi tornanti si arriva velocemente alla graziosa frazione di Saccona e di lì proseguire verso frazione Vietti dove si incontra la strada asfaltata che conduce a Lanzo.
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Colle di Perascritta (2154 m)
Tempo complessivo: 2 h 40 min da Chiaves, 40 min dal lago di Monastero.
Difficoltà: B.C.
Da Chiaves al lago di Monastero vedi percorso precedente.
Il colle è panoramicissimo ed è utilizzato da tempo immemorabile. Interessante la lastra rocciosa alla sinistra del colle su cui vi sono numerosissime incisioni, alcune delle quali anche molto antiche: a questa "pietra scritta" si deve il toponimo. Dal Lago di Monastero (2 h circa dal Chiaves) proseguire lungo lo sterrato raggiungendo così le costruzioni dell' Alpe di Coassolo (m 2092); seguire la stradina compiendo una curva verso destra arrivando poco dopo ad una deviazione che si allontana verso sinistra. Seguire la stradina che si infila tra due dossi erbosi ed arrivati al termine della piccola carrareccia abbandonare la bici per imboccare un sentiero che sale brevemente a sinistra e poi piega verso destra raggiungendo in breve l'evidente incisione del Colle di Perascitta (2154 m; 40 minuti circa dal lago). La pietra con le incisioni è a sinistra, ottimo panorama. Il ritorno sino al lago richiede circa 40/50 minuti.
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Lago di Monastero (1992 m)
Tempo complessivo: 2 h.
Difficoltà: B.C.
Gita classica e frequentatissima. La zona del Lago di Monastero, con il corollario di panoramiche cime, è conosciuta e sfruttata per la pastorizia fin dal XIII secolo, l'Alpe di Coassolo è infatti citata in documenti risalenti a quei secoli. Da Chiaves portarsi in frazione Sistina, seguendo la strada che conduce a Menulla, e, dopo un tratto di salita più ripida, al Passo della Forchetta. Dal Passo della Forchetta (1666 m; 1 h circa da Chiaves) si prosegue in leggera salita costeggiando altri alpeggi e superando qualche tornante poco faticoso. La strada si fà poi, per un buon tratto, rettilinea e pianeggiante procedendo a mezzacosta. Terminato il rettilineo la strada riprende a salire e si affrontano alcuni tornanti che adducono all' Alpe di Monastero. Di lì, dopo aver superato una curva, si giunge in vista del lago di Monastero (1 h dal Passo della Forchetta, 1992 m). Ci si trova in un tipico ambiente alpino anche se la strada che giunge praticamente in riva al lago e che prosegue verso i soprastanti alpeggi ha in parte deturpato l'idilliaco paesaggio che circonda lo specchio d'acqua. Il ritorno richiede circa 40 minuti.
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