Sentiero della Grata
Questo percorso, facile e breve, è molto interessante perché tocca tre edifici religiosi di notevole interesse.
É adatto ad una piacevole passeggiata famigliare, si sviluppa inizialmente nel territorio di Coassolo e solo nell'ultimo tratto nel comune di Monastero.
Comune: | Coassolo |
Zona: | Valle Tesso |
Località di partenza: | Coassolo (730 m) |
Località di arrivo: | Monastero di Sotto (705 m) |
Difficoltà: | T (Turistico) |
Tempo di percorrenza: | 40 min |
Segnavia: | 403 + 408 |
Periodo consigliato: | Aprile - Ottobre |
Dislivello in salita: | 90 m |
Dislivello in discesa: | 105 m |
Ponte sul torrente Tesso
Itinerario:
La partenza avviene nel piazzale fronte la Chiesa parrocchiale di Coassolo San Nicolao dove una bacheca illustra tutti i sentieri siti nel territorio del Comune di Coassolo.
Si percorre a ritroso la provinciale per circa cinquecento metri e si imbocca sulla destra una stradina asfaltata che scende alle case della Grata, vicino ad una bacheca con cartelli indicatori. Poco dopo, al primo tornante si continua diritto difronte ad una casa, si attraversa l’ampio cortile dove inizia una bella mulattiera lastricata ed in pochi minuti si raggiunge la Cappella della Grata. Ora la mulattiera scende decisamente verso il Tesso raggiungendo le Case della Pista 640 mt, una volta qui si metteva a macerare la canapa. Lungo tutto il percorso sono posizionate delle bacheche didattiche che illustrano e descrivono le piante della zona. La mulattiera, dopo le case, costeggia il torrente Tesso verso monte e dopo duecento metri lo attraversa su un bel ponte caratteristico in legno.
Dopo volge invece verso valle (cartelli indicatori) fino a raggiungere il “ Mulin d’ Barot” dove l’edificio più grande ospita ancora le macine per il grano o il granoturco, mentre quello più piccolo ospita il torchio per la spremitura delle noci dalle quali si ricava un olio dal sapore particolare. Ora il sentiero sale a destra ( cartelli indicatori) nel fitto bosco dapprima ripido poi più dolcemente e in breve raggiunge la frazione di Monastero di Sotto nei pressi della Chiesetta di San Sebastiano.
Storia:
Ruota del "Mulin d'Barot"
Dopo aver parcheggiato, prima di iniziare l’escursione, merita una visita la Chiesa parrocchiale di Coassolo: si fa risalire al XVI secolo, ma ha subito innumerevoli interventi in epoca barocca. Molto bella la facciata con il rossastro dei mattoni a vista, ha un corpo centrale, quattro grandi nicchie e un finestrone centrale ovale, due porte laterali sovrastate da finestroni. Davanti, una scalinata in pietra con 10 gradini che rendono ancor più maestosa la chiesa e quasi la mettono, simbolicamente, su un piedistallo come per indicarne la sacralità. La facciata fu progettata dall’ingegnere Carlo Maria Castelli tra il 1745 e il 1749 e realizzata da Carlo Antonio Ramanzini. Il progetto originale non fu completamente realizzato ma anche così è di notevole bellezza. É dedicata a San Nicola di Bari, che a Coassolo chiamano affettuosamente “Nicolau”, diventato il protettore del paese. Proseguendo nel cammino incontriamo la Cappella della “Grata”. Si racconta che anticamente sulla rupe, immersa in un fitto bosco, e sovrastante il Tesso, sorgeva una piccola edicola con l’immagine della Vergine Ss., davanti alla quale ardeva perennemente un lumicino. A fianco passava, e passa, il ripido sentiero che congiungeva Coassolo con Monastero: era molto frequentato e tuttavia non mancavano le insidie: incontri con belve che scendevano dai monti o possibili cattivi incontri. Il viandante giunto qui, rivolgeva a Colei una preghiera affinchè lo aiutasse a raggiungere la meta sano e salvo e gli infondesse calma e coraggio. Successivamente la devozione popolare sostituì la semplice edicola con una cappella che troviamo citata in occasione di una visita pastorale dell’Arcivescovo Mons. Carlo Broglia il 26 giugno 1594. La cappella è dedicata alla Beata Vergine Maria ma comunemente viene indicata come “La Grata”. Al termine della nostra passeggiata incontriamo la “Capela ‘D San Bastian”, caratteristica cappella campestre di cui troviamo menzione in un protocollo del 1522. Allora si teneva la festa di San Sebastiano il 20 gennaio, adesso si commemora San Giacomo a fine luglio. All’interno sono conservati alcuni affreschi e uno stendardo per la processione, raffigurante San Sebastiano, oltre a quadretti ex voto.
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