Uja di Ciamarella (3676 m)
La Ciamarella è la più alta montagna delle Valli di Lanzo e vista la facilità della via normale di salita è un'escursione alpinistica molto frequentata, anche per via dell'eccezionale panorama che si può godere dalla vetta: tutta la catena di confine delle Valli di Lanzo, il Gran Paradiso, il Cervino e il gruppo del Rosa. L'ascensione può essere effettuata anche in giornata partendo dal Pian della Mussa, senza salire al Rifugio Gastaldi: in questo caso, arrivati al Pian dei Morti, si sale direttamente al Pian Gias. Ė però consigliabile spezzare l'escursione in due giorni, pernottando al Gastaldi. I primi salitori della Ciamarella furono l'ingegnere del catasto Tonini ed il suo assistente Ambrosini, che scalarono molte cime della zona in quell'epoca. La salita, avvenuta il 31-7-1857, fu effettuata per realizzare numerosi rilevamenti. La prima scalata alpinistica fu invece compiuta, nel 1867, da Paolo di Saint Robert, uno dei soci fondatori del CAI, accompagnato da quella che, pochi anni dopo, diverrà una grandissima guida alpina: Antonio Castagneri di Balme. Il Pian Gias, che si attraversa velocemente per salire alla Ciamarella, è ora un ghiacciaio di ridottissime dimensioni ma fino ad un secolo fa la sua lingua di ghiaccio scendeva molto più in basso ed il torrente precipitava a valle uscendo da un grande arco ghiacciato chiamato "us baron" cioè porta del barone.
L'Alpe Rocca Venoni al Pian della Mussa
Accesso:
Raggiunto e superato il caratteristico paesino di Balme continuare sulla carrozzabile che conduce al bellissimo Pian della Mussa. Risalire completamente il piano fino all'ultima rampa che conduce al Rifugio Città di Ciriè seguendo le indicazioni in loco. Lasciare l'auto su uno spiazzo-posteggio prima dell'ultima rampa.
Salita:
- Località di partenza: Pian della Mussa (1787 m).
- Tempo di salita: 6 h dal Pian della Mussa - 3h 30 min dal Rifugio Gastaldi.
- Difficoltà: F (Alpinismo facile).
Lasciata l'auto si attraversa la strada per imboccare un ampio sentiero che, dirigendosi leggermente a sinistra, porta ad attraversare il torrente passando su un ponte di legno. Proseguire poi verso l'antica Alpe Rocca Venoni (1845 m), protetta da un caratteristico roccione e giunti nei pressi delle costruzioni si va a destra, per incominciare a risalire la parte bassa del Canalone delle Capre. Dopo aver rapidamente superato un buon dislivello ci si sposta verso sinistra e, percorso un tratto pianeggiante, si aggirano a destra alcune placche rocciose, pericolose se scivolose. Si arriva così al Pian dei Morti e al Gias della Naressa, dove si trova un bivio da cui si prende a sinistra, lasciando dietro a sé i ruderi dell'alpeggio: la traccia di destra conduce invece al Pian Gias ed alle cime circostanti. Continuare sulla traccia principale effettuando una diagonale e proseguire poi con tratti di ripida salita seguendo le numerose risvolte del sinuoso sentiero, con un buon panorama sulle cime vicine. Passati ai piedi delle pareti rocciose della Rocca Turo, andare a destra per risalire un valloncello e dopo averlo oltrepassato risalire velocemente al piano del Crot del Ciaussiné, dove si trova il rifugio.
Rifugio Gastaldi
Imboccare poi alla destra del rifugio un'evidente mulattiera. Dopo un tratto pianeggiante si affrontano alcuni tornanti in discesa per poi continuare la marcia con alcuni saliscendi e superare così un paio di nevai arrivando in seguito ad un bivio. Prendendo a sinistra si sale in breve al vicino Pian Gias, da cui fuoriesce un impetuoso rio e, fatti pochi passi sulla superficie ghiacciata, si va a destra per risalire la morena.
Seguendo le tracce di sentiero ed alcuni ometti di pietra (vi sono anche numerosi bolli rossi anche se sbiaditi) si tende gradualmente verso sinistra e superati alcuni tratti un po' ripidi si arriva al Ghiacciaio della Ciamarella, sbucando nei pressi del suo vertice più orientale, da dove scaturisce un altro rio. Poco sopra si nota una grossa zona di crepacci e ghiaccio nero. Calzati i ramponi si risale il ghiacciaio compiendo un ampio semicerchio verso sinistra per evitare la zona dei crepacci e quando si è praticamente al centro dell'imponente anfiteatro glaciale da cui si elevano la Punta Chalanson, la Piccola Ciamarella e l'Uja di Ciamarella, si va decisamente a destra per portarsi verso la dolce parete sud-occidentale, dove si trova una comoda ed evidente traccia di sentiero.
Si lascia il ghiacciaio e dopo aver tolto i ramponi si incomincia la salita affrontando prima una curva a sinistra e poi un lungo diagonale ascendente, si giunge poi ad un'ampia piazzola da dove si può godere di un eccezionale panorama sul Delfinato, sulla Vanoise e su una buona porzione dell'arco alpino, mentre a sud-ovest appare la massiccia figura dello Charbonel.
Dal pianoro, calzando nuovamente i ramponi, si va a destra e poco dopo si risale, verso sinistra, un breve ma ripido pendio ghiacciato; si raggiunge così la cresta nord-ovest, in pratica è lo sbocco della difficile parete nord della Ciamarella, da dove si ha un'ottima visione del vallone di Sea. Andando a destra si segue la cresta e velocemente si arriva alla vetta della Ciamarella.
Discesa:
Per l'itinerario di salita fino al bivio di Pian Gias - Rifugio Gastaldi; da lì, invece di risalire a destra per il rifugio, proseguire diritto sino ad arrivare al Pian dei Morti per poi proseguire sull'itinerario della salita.