Falesia Roc Picoun (Mezzenile)
Descrizione:
La mulattiera che conduce alla palestra di roccia dei Roc Picoun è l'antica strada che univa la Val d'Ala a Lanzo Torinese.
La scoperta della palestra di roccia la si deva al gruppo di Mario Cristino, Mauro Censon, Giovanna Ruotolo e Liliana (Lilli) Musa, che nel 1993 aprirono due itinerari, dedicati alle donne del gruppo: uno più facile sulla destra del settore (difficoltà 3A), l'altro più impegnativo nella parte centrale (difficoltà 4A-5A).
L'anno dopo Roberto Geninatti Crich ed Enrico Droetto realizzarono due nuove vie nel settore di sinistra (difficoltà 5A-6A).
La palestra del Roc Picoun è stata completamente rivisitata e riattrezzata, grazie ad un progetto di collaborazione tra il Comune di Mezzenile, il G.A.L. "Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone" e le Guide Alpine delle Valli di Lanzo; sono stati inoltre attrezzati nuovi itinerari, ed oggi la palestra offre un'ampia scelta di vie particolarmente adatte per principianti e scalatori di media esperienza.
Mappa mulattiera per la palestra
Accesso:
Da Torino prendere la strada prov.1 delle Valli di Lanzo che costeggia nel primo tratto il parco della Mandria e seguire le indicazioni per Ceres. Poco prima di arrivarci, sulla sinistra, seguire le indicazioni per Mezzenile.
All'inizio del paese, sulla destra, si trova il "Monumento al Chiodailo" e sull'altro lato della strada parte la mulattiera che in 10 minuti raggiunge la palestra.
1 | L'Attesa | 6c |
2 | Il Fesso | 6b |
3 | Maniglia | 6b |
4 | Il Ramo | 6c+ |
5 | Nebbia | 6b+ |
6 | Paperino | 6c |
7 | Qui | 6a |
8 | Quo | 5b |
9 | Qua | 6c |
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- Categoria: Roccia
Torrioni del Biollé (Chialamberto)
Accesso:
Superare l'abitato di Chialamberto proseguire sino alla frazione Bussoni dove si parcheggia l'auto. Dietro la chiesa seguire le indicazioni per il Bec di Mea segnavia rosso e bianco. Superare alcune case sino a superare un prato da qui a sinistra, tralasciando l'indicazione per Frassa. Una piccola parentesi il minuscolo abitato di Frassa la merita certamente essendo un vero gioiello di architettura alpina a ben 1800 m di quota, conserva infatti intatte molte baite e una stupenda chiesetta. Merita sicuramente una visita, chiusa parentesi. Il sentiero con ripida salita tocca alcune baite e prosegue nel meraviglioso bosco di faggi. Proseguendo si incontra la deviazione a sinistra per il Pera Lungi (45 min), dopo poco un altro cartello indica il Roc du Crot sulla destra. Adesso il sentiero prosegue con tranquilla ascesa in una faggetta meravigliosa in cui si staglia la Reggia di Asgard e il suo incredibile camino. Proseguendo si giunge alla base dei Torrioni del Biollè (60 min). Il sentiero continua da questi e conduce all'alpeggio di Mea posto alla base della cupside del Bec di Mea (75 min).
Quota 1400 m circa - Esposizione Sud.
Via del Camino:
Prima salita: G.P. Motti, G.C. Grassi, V. Pasquali, E. Pilotti, S. Vittone 4/11/1970 - Dislivello 120 m - Difficoltà: 5c (5b obbl.).
Attacca alla fine della bella placca dove sale Arrivederci e Grazie (6a+). Il primo tiro non presenta particolari problemi (3c) traversa a sinistra e sosta su una cengia con alberi. Dalla cengia prosegue diritto su una bella fessurina (5b). Dalla sosta traversare su cengia a sinistra e proseguire diritti superando un piccolo diedrino (4c). Si è ora alla base del diedro che in alto si trasforma nell'evidente camino. Superare il diedro su tacchette (5c), proseguire nel camino in opposizione con uscita in bella spaccata (5b). La discesa può essere effetuata in doppia oppure continuando per facili rocce (2) sino in vetta. Da qui si imbocca il canale che si trova sulla sinistra e per tracce di sentiero si ritorna alla base della parete.
Via Berta:
Prima salita: L. Berta dall'alto nel 1997 - Dislivello 120 m - Difficoltà. 6a (5c obbl.)
Giunti alla fine del canalino posto sulla sinistra guardando la parete si notano gli spit sopra una cengetta. Il primo tiro supera una prima parte verticale (5c) dopodichè la parete si abbatte leggermente ed è possibile proseguire a destra (5b) superando una bella placchetta o a sinistra per uno strapiobetto che si congiunge alla placchetta (5b), sosta su larice da attrezzare, oppure spostarsi a sinistra su cengia sino a raggiungere la catena (scomodo, troppi rigiri di corda - 20 m). Secondo tiro: per gradoni (4a) si giunge ad un terrazzo inclinato posto alla base di una bella (ed ostica) fessura 20 m. Sosta su spit con catena. La fessura si presenta obliqua da sinstra verso destra, segue un tratto orizzontale e infine si verticalizza sino ad uscire su un ampio piano inclinato.
Lungo la via Berta
La partenza è antipatica e sbilanciante (6a) raggiunto il tratto orizzontale le difficoltà diminuiscono leggermente anche perchè la fessura ora più larga si fa acchiappare meglio. Giunti ad un terrazzino si supera la parte verticale con incastro di pugno arrivando ad una sosta. Proseguire sull'elementare placca verso sinistra sino ad andare contro la parete dove si trova la sosta, spit con catena (40 m ). Proseguire verso l'evidente fessurone-camino, superarlo meglio sul lato esterno in quanto all'interno è alquanto scomodo e brutto ( io ho fatto così ! - 5b), superando una placchetta ben manigliata si giunge all'ultima sosta della via (30 m).
Discesa in doppia sulla via, anche con corda da 60 m, oppure seguendo il canale di sinistra (consigliabile).
Nota: Su tutti gli schizzi che ho visto sul lato ovest dovrebbe esserci solo questa via, ma durante la mia ripetizione ho notato sulla sinistra una bella fila di spit che salivano verso la quarta sosta. Inoltre dal terrazzo alla base della fessura si vedono dentro il diedro a destra alcuni chiodi, segno sicuramente di qualche remoto passaggio.
Via Adieu Capucin:
Prima salita: M. Blatto e R. Saracco nel 1999 - Dislivello 60 m - Difficoltà max 6a
Attacca a destra della via del Gruppo Utopistico con cui percorre parallelamente il primo tiro che offre divertenti placchette 5b. Sosta su fix, si affronta un passaggio atletico e sempre per belle placche si raggiunge la cengia, dove si possono affrontare i bei tiri qui presenti. Da destra:
- Fessura del Gruppo Utopistico: É il quarto tiro della via del Gruppo Utopitico, bellissima una fessura offwidth, cioè più larga dei pugni, eccellentemente attrezzata a fix permette di provare l'emozione di diventare un nut. (10 m - 5c).
- Go Ghiani Go: Placca tecnica su minimi appigli, molto bello. (10 m - 6c+).
- Fessura Motti: Prima salita: G. P. Motti, P. Artero e G. F. Maffiolo nel 1970 - (25 m - 5c+) Affronta la larga fessura con un passaggio iniziale ostico (sul 6a) Raggiunto un terrazzino sulla sinistra le difficoltà diventano più tranquille, a mio parere manca uno spit, portare un friend n°2 oppure un nut medio, proseguendo la fessura si abbatte il divertimento è totale. Merita la ripetizione per il gran nome che la firmò mel lontano 1970.
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- Categoria: Roccia
Roc du Crot (Groscavallo)
Descrizione:
È una struttura di gneiss immersa in un bosco di faggi e castagni situato a poca distanza dai Torrioni del Biollè. L'equipaggiamento delle vie si deve a Marco Blatto e alcuni amici del CAI di Venaria. I tiri sono attrezzati a spit e catene per le calate, tranne le ultime due vie a sinistra che hanno la sosta intermedia su resinati da attrezzare.La parete è frequentabile tutto l'anno, esposizione: SUD.
Accesso:
Da Torino prendere la strada prov.1 delle Valli di Lanzo che costeggia nel primo tratto il parco della Mandria e seguire le indicazioni per Ceres. Prima di arrivarci, poco dopo Pessinetto, svoltare a destra in direzione Cantoira e Chialamberto. Superata Chialamberto raggiungere la frazione Bussoni, dove si lascia l’automobile al limitare della frazione successiva, in un parcheggio di fronte alla chiesa ( circa 45 Km da Torino).
Poco oltre la chiesa, ci si infila fra le case (cartelli indicatori) e si sale oltre la borgata seguendo i segni rossi e bianchi del sentiero. Dopo alcuni metri il sentiero si biforca e occorre andare a sinistra seguendo le indicazioni per il Bec di Mea. Ad un certo punto il sentiero è interrotto da una nuova strada sterrata : o la si attraversa e si prosegue sul sentiero un po’ ingombro di vegetazione, oppure si prende la strada sterrata e dopo un paio di curve si recupera il sentiero alla propria sinistra.
Dopo circa 45 minuti dal parcheggio si giunge a Roc du Crot.
1 | Mormuzzo: 10 m | 6b |
2 | Lidia: 10 m | 6b |
3 | Francesco: 10 m | 6b |
4 | Manovre di corde nella boschina: 10 m | 5c |
5 | Putrider: 25 m | 6a |
6 | Leo e Luna: 15 m | 5c |
7 | Skif: 40 m | L1 5c - L2 6b |
8 | Ponghino: 25 m | 5c |
9 | Fulmine: 15 m | 4c |
10 | Tobia: 35 m | L1 4c - L2 6a |
11 | Diedro Ghianatti: 35 m | L1 4c - l2 5a |
12 | Per Elisa: 10 m | 6b+ |
13 | Lo strategico: 15 m | L1 5c L2 6a |
14 | Pinnaker: 35 m | L1 6a+ - L2 6b+ |
15 | Auguri per i 51: 35 m | L1 5b - L2 5c |
16 | Il missilone: 40 m | L1 6b - L2 5c |
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- Categoria: Roccia
Richiaglio (Viù)
Accesso:
1 - Dalla Valsusa, Almese, Col del Lis, Bertesseno, prendere la strada asfaltata che parte vicino alla prima casa del paese e che scende fino al fondo della valletta fermandosi davanti al ponticello.
2 - Da Lanzo fino a Viù, poi per il Col del Lis, quindi a Richiaglio passato il ponticello a destra, superare le case e percorrere la strada sterrata che continua in piano fino al ponte in pietra esattamente dall’altro lato del torrente rispetto a chi arriva da Bertesseno.
Il Roc, dando le spalle alla strada che giunge da Bertesseno, è distinguibile in mezzo al bosco. La falesia è frequentabile tutto l’anno tranne i periodi di neve.
Relazione dal titolo "Antiche tracce" tratta dal bollettino Il Bradipo:
Nessuno di noi immaginava che a metà anni 90 esistesse a non più di 40 km da Torino una falesia non ancora attrezzata, a meno di 5 minuti dalla macchina, di roccia similcalcare e pure piazzata in un posto incantevole...
Marco Moreschi
Ma a volte succede di trovarsi di fronte a tutto ciò quasi per caso. Ed è da qui che parte il filo conduttore della nostra storia, dalla prima delle antiche tracce che un giorno portò Mario e la piccola Marcella dalle parti del già conosciuto "monolite di Richiaglio": una torre di pietra alta trenta metri ficcata da chissà quali dei della natura in mezzo ad un prato ad un paio di chilomtri da Richiaglio, frazione di Viù situato nel vallone che dal Col del Lis scende a Fubina di Viù nella valle omonima. Vicino al monolite un vecchio ponte ad arco di pietra di età indefinibile non fa altro che accrescere la senzazione di trovarsi in un posto rimasto indietro nel tempo. Anche la strada in terra battuta sembra in realtà una vecchissima mulattiera che deve il suo aspetto originale al lavoro di centiania di anni di eventi naturali che l'hanno ora scavata ora appiattita. Il luogo è, come non bastasse, immerso in un silenzio rotto solamente dall'incessante scorrere del torrente o meglio dal fragore della cascata sulla quale, quasi per magia, è stato costruito il ponte.
Ed è esattamente da questo punto che, attirato da chissà cosa, lo sguardo dei nostri amici cascò su una sorta di enorme Menhir nascosto nel bosco. Raggiuntolo in pochi minuti scoprirono che qualcuno aveva già tracciato due vie d'arrampicata chissà chi e chissà quando ancora non lo sappiamo, ed è allora che un elfo dei boschi sbucò dalla spaccatura dove sale ora la via "antiche tracce" e, forse intenerito dalla piccola marcellina, diede all'incredulo visitatore il permesso di creare, per se e per gli amici, tante vie di arrampicata quante lui ne volesse. ...fin qui la parte fiabesca, un modo un po' diverso dal solito per raccontarvi la storia del "Roc d'le Gabasse", così chiamato da noi perché oltre alla somiglianza con un Menhir la sua forma richiama quella localmente più conosciuta delle "Gabasse" (gerle in piemontese, ceste in italiano) costruite a mano fino a qualche anno fa proprio dagli abitanti di Richiaglio. Altre antiche tracce si possono realmente osservare nei dintorni: i resti della antica mulattiera si possono ancora osservare nei pressi del ponte ed a pochi passi a monte della via "ipnotika", una ventina di metri prima di arrivare al roc, vicino al sentiero, si nota una pietra un po' troppo rotonda per essere il frutto della sola erosione del tempo: si tratta più probabilmente di una macina che servì o sarebbe dovuta servire agli abitanti della frazione "Biolai", ora abbandonata, raggiungibile in pochi minuti seguendo le tracce della vecchia mulattiera di cui abbiamo appena parlato. Passando ai dati più propriamente tecnici è importante sapere che la strade da Richiaglio verso il Roc è sovente rovinata dalle pioggie nell'ultimo tratto, quindi con auto normali è preferibile posteggiare nei pressi dell'unica casa che si incontra 1 km dopo il paese; il problema naturalmente non esiste per fuoristrada e affini. È sicuramente più comodo l'accesso da Bertesseno su strada da poco asfaltata: il divieto di transito fu messo per i lavori di costruzione del ponte che nelle intenzioni dell'ente provincia avrebbe dovuto unire le due strade; in seguito all'alluvione del '95 sono saltati i finanziamenti ed in teoria tale divieto dovrebbe essere decaduto. È comunque preferibile usare questo accesso con la massima attenzione, poiché forse a qualcuno non piacciono gli "intrusi" (sono già sparite due catene di sosta, alcuni spezzoni di corda e il cartello che indicava l'accesso alla falesia!!!).
1 | I cinghiali di Caprie | 5+ |
2 | Se mi tengo son balengo | 6a |
3 | Fragolona pacciocona | 6a+ |
4 | Il muro del pianto | 6a+ |
5 | Spigolo del gaffiere | 6a |
6 | Chi tira è un GAF | 5b |
7 | Dietro front | 5c |
8 | Il giardino di Marcella | 6a+ |
9 | Yessong | 6a/b |
10 | 15 ottobre | 6b+ |
11 | Progetto | ? |
12 | Oltre il giardino | 6a+ |
13 | Tommy | 7a+ |
14 | Antiche tracce | 6c |
15 | Nes Percez | 5a |
16 | Ipnotica | 7b |
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Ponte del Diavolo - Falesia del Tramonto
19 | Papillon | 5c |
20 | Noblesse oblige | 6a |
21 | Smile | 6c |
22 | Futurissime | 6c+/7a |
23 | Albero sospeso | 6a |
24 | La bluette | 6a+ |
25 | Gesto e l'anima | 6b |
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- Categoria: Roccia