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Anello della Cappella della Consolata

Mappa del percorso

Profilo altimetrico

Luogo di partenza: Vana frazione di Ceres
Lunghezza sentiero: 6200 metri
Dislivello in salita/discesa: 400 m circa
Difficoltà: E (escursionismo medio)
Tempo di percorrenza: 2 h 30 min.

Quella che descriviamo è un’escursione ad anello che si svolge tra i 700 e i 1400 metri su una fitta rete di sentieri realizzati dai montanari che qui, una volta, abitavano le antiche borgate in pietra. A testimonianza della vita di un tempo ci sono i numerosi piloni votivi e le cappelle sparse lungo tutto il percorso. Simboli di una religiosità molto forte di chi cercava protezione dalle avversità della dura vita di montagna. Un anello molto ricco per ambienti attraversati e per varietà di boschi (castagni, faggi, betulle) e paesaggi. Davvero incredibile trovare tutto questo in un’unica escursione!

Frazione Vana di Ceres

Descrizione itinerario

Il percorso inizia dalla frazione Vana di Ceres. Dalla chiesetta della frazione un cartello indica il sentiero che, costeggiando il torrente Stura conduce a Mezzenile. Da qui si sale su asfalto sino alla borgata Catelli dove inizia il sentiero che sale alla cappella. Dietro la chiesetta, indicato da una freccia che indica Ceres, inizia il sentiero di discesa che, attraversando le due borgate di Monte della Vana, ci porta a chiudere l'anello.

Ponte della Vana

Il ponte prende il nome dalla borgata Vana di Ceres, attraversata dalla antica strada della valle, che salendo da Mezzenile, toccava le borgate della destra orografica della Stura. Superate le borgate di Salette e Vana, la strada si divideva. Un ramo, mantenendosi a mezza costa e passando gli abitati di Almesio e Pertusio, proseguiva per Ala, poco prima della quale si portava sulla sponda sinistra superando il torrente al ponte delle Scale. L'altro ramo discendeva un poco, superava la Stura sul ponte della Vana e con una ripida salita giungeva a Ceres.

Ponte della Vana

Del ponte si hanno notizie nelle cronache di Ceres:

  • 1648: costruzione in legno del ponte della Vana per 426.6£.
  • 1739, 24 luglio: inondazione che distrugge il manufatto in legno.
  • 1740: costruzione del nuovo ponte in pietra.
  • 2000: l'alluvione di ottobre danneggia la sponda dal lato destro orografico che verrà poi restaurata

L'opera è mirabile nel suo complesso, con un bell'arco a campata unica, ma è soprattutto il sito che colpisce il visitatore. Il ponte è costruito con la spalla sinistra ben salda sulla roccia che scende dall'abitato di Ceres, e con la spalla destra, molto prolungata, attestata su un affioramento roccioso del greto, che posto quasi trasversalmente al corso delle acque, obbliga il torrente ad una brusca deviazione, formando una bella lama, estesa zona di acqua tranquilla.

 

 

Castello Francesetti

Castello Francesetti a Mezzenile

Il manufatto più rappresentativo di Mezzenile è sicuramente il castello Francesetti, settecentesca dimora di prestigio della famiglia omonima, nobilitatasi nel 1786 e acquirente nel 1793 dai Beltramo del feudo di Mezzenile, ma con solide radici artigianali e commerciali. L’origine della famiglia risale infatti a Michele Pietro Antonio Francesetti, venuto da Ceres a Mezzenile sul finire del 600, abile artigiano del ferro, i cui figli si avviarono a professioni liberali (medici, avvocati). Tra i successori spiccò il conte Luigi (1776-!850), autore tra l’altro di quelle celebri “Lettres sur les Vallées de Lanzo”, edite a Torino nel 1823 e ancora oggi di utile e piacevole lettura per la conoscenza delle nostre valli. Oggi il castello, in parte di proprietà privata, non è visitabile. Una parte è stata acquistata dal Comune ed è oggetto di restauri. Accanto al castello si può ammirare la cappella neogotica di S.Anna. Di fronte al portale del castello l’antica cappella di S. Bartolomeo in cui era conservato il bel quadro sindonico settecentesco della scuola di Claudio Francesco Beaumont, ora nella chiesa parrocchiale di S. Martino.

Cappella della Consolata

Cappella della Consolata

Secondo la tradizione la cappella fu costruita nel XVI secolo dagli abitanti di Mezzenile come ringraziamento alla Consolata di Torino per essere rimasti immuni dalla peste del 1520. Ancor oggi vi si celebrano tre feste in onore della Consolata, di Santa Rita e di San Giacomo, quest'ultima viene però spostata alla prima domenica di agosto con ampia partecipazione di fedeli locali e villeggianti. A quell'epoca la chiesa era ad una sola navata, furono costruite successivamente le navate laterali e nel 1892 fu aggiunta una cameretta ad uso di sacrestia per opera del teologo Amateis. L'altare principale è dedicato alla Consolata, quello di destra a San Rocco e quello di sinistra a Santa Rita. La statua dell'altar maggiore è stata sostituita di recente poiché quella antica, di legno, è stata rubata insieme ad altri oggetti. Da poco tempo, del resto, l'altar maggiore è stato rivestito di marmo grigio; nella parte antica in muratura, sul retro dell'altare, è incisa la scritta "Garino 1826". Anticamente nella chiesa vi era anche un'icona a fresco sopra l'altare fac-simile di quella di Torino; attualmente l'immagine della Vergine appare rovesciata rispetto a quella torinese. Ė ancora da notare un particolare curioso: un piccolo crocifisso di stagno, alto non più di 15 cm, inchiodato nel passaggio fra l'altar maggiore e l'altare di San Rocco.

Borgata Monte della Vana di sotto

Nella chiesa si conservano circa un centinaio di ex voto: per lo più oleografie del XIX e del XX secolo. L'ex voto più antico è costituito da una piccola stampa raffigurante la Consolata edita a Torino da Pellisier nei primi anni dell'Ottocento, il quadro più recente risale al 1978. In un passo tratto da un bollettino del 1900 si legge a proposito di questa cappella: "le pareti attorno all'altare sono tutte coperte di cuori votivi e di tabelle, testimoni delle ricevute grazie. Taluni appaiono illesi in pericolose cadute, altri salvati dai lupi, altri scampati dalle valanghe di neve o da fiamme divoratrici, altri liberati da vario genere di malattie"; di queste tavolette forse è superstite solo qualcuna raffigurante la guarigione da malattia, pure i cuori sono assai pochi. Le stampe e le litografie sono di produzione torinese. Anche gli ex voto dipinti provengono da botteghe torinesi: sono opera di Azeglio, Poti, della ditta Monzeglio e di Lussiana (soprannominato Napoleone) di Trana. Vi sono due ex voto prestampati. Solo un ex voto è a cannivet su cartoncino tipo bristol, ricamato a punto piatto con un'immaginetta centrale. Due sono gli ex voto fotografici. Sui quadri sono riportate poche didascalie. Numerose oleografie e litografie raffigurano santi (Sant'Agata, Santa Alessandrina, Santa Lucia, Santa Marta, Sant'Antonio eremita e Sant'Antonio da Padova, San Luigi Gonzaga...) e Madonne (Madonna del Popolo, Madonna di Pompei, Madonna di Lourdes, Madonna Incoronata di Foggia, Madonna del Carmine). Ė da notare che nella chiesa vi è un altare dedicato a San Rocco ma gli ex voto raffigurano preferibilmente Sant'Antonio Abate; è probabile che si tratti di una sovrapposizione di due culti: i santi hanno infatti le medesime "specialità", inoltre, non è da escludere che vi sia talvolta confusione fra Sant'Antonio da Padova e Sant'Antonio eremita.

Scarica il tracciato GPS

ft hp 03Un percorso interamente ad alta quota :

Tour della Bessanese 

Il Tour della Bessanese è un percorso circolare in ambiente di alta montagna (2200-3200 m.slm) con uno sviluppo complessivo di circa 32 km suddivisi in tre tappe.
La partenza può avvenire da uno qualunque dei tre rifugi del Tour (Ref. d'Averole, Rif. Gastaldi, Rif. Cibrario).
Il percorso del Tour si svolge nelle Alpi Graie Meridionali, al confine tra Italia-Francia, intorno all'Uja di Bessanese (3604 m) ed alla Croce Rossa (3566 m).

per saperne di più