Sentiero natura Ala - Balme
Profilo altimetrico
Bacheca sul sentiero
Un itinerario per tutte le stagioni che permette di percorrere interamente la Valle di Ala, dal comune di Ala di Stura a quello di Balme, seguendo il costante scorrere del torrente Stura, attraverso boschi, prati e radure. Lungo il percorso sono posizionate frecce segnaletiche e bacheche informative che corrispondono ai punti di accesso e di uscita dell'itinerario principale.
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Sentiero Natura LEMIUSS
Profilo altimetrico
Uno dei numerosi ponti
che attraversano lo Stura
Il CAI Lanzo dopo aver creato il sentiero natura "Stura Valgrande" che partendo da Ceres arriva sino a Forno Alpi Graie, si è cimentato in un nuovo sentiero nella valle di Viù, con partenza da Forno di Lemie per arrivare sino alla frazione Perinera di Usseglio. Sono 12,5 km adatti a famiglie, senza alcuna difficoltà, in gran parte dentro al bosco quindi anche in estate si può percorrerlo al fresco, è un itinerario adatto anche a chi va a cavallo e in mountain bike (si suggerisce però di partire da Perinera per una piacevole discesa sino a Forno di Lemie). Lungo il percorso sono stati posizionati dei pannelli raffiguranti l'intero percorso, a ogni incrocio frecce indicano l'esatto percorso, mentre i caratteristici segni in vernice bianco/rosso permettono di seguirlo senza difficoltà. I volontari della sezione hanno inoltre provveduto al taglio erba nei punti critici offrendo un percorso agevole, durante la camminata si possono ammirare parecchi piloni votivi e percorrere antiche mulattiere ancora ben conservate, ci si inoltra pure all’interno di caratteristiche borgate e si attraversano ponti in legno sullo Stura. Presso i punti di informazione turistica delle Valli di Lanzo è possibile ritirare un pieghevole con tutta la cartina del percorso. Per gli amanti del cicloturismo c' è la possibilità di ricarica batterie, sia a Lemie che a Usseglio, inoltre a Usseglio esistono un posto di affitto mountain bike e un centro attrezzato per piccole riparazioni; insomma, si tratta di un percorso adatto al turismo ciclabile che in valle mancava.
Un tratto del sentiero
Segnaletica verticale a Usseglio
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Anello del mulino Turcin
Un tratto del percorso
Arrivo al mulino
Il canale che portava l'acqua
all'Eremo
Itinerario:
Il percorso inizia dalla piazzetta di Cates seguendo il sentiero 420, ove c’è possibilità di parcheggio (volendo anche da Lanzo usufruendo parzialmente dell’Anello di Cates). Dopo duecento metri nei il sentiero prati entra nel bosco costeggiando il fiume Tesso per giungere poi ad un ponte pedonale, di qui si volta a destra verso case Magnetti; dopo una breve salita, sulla sinistra, inizia il sentiero “dei frati” così chiamato perché serviva un canale che i frati avevano costruito per portare acqua al convento dell’Eremo.
Si attraversa una strada e poi si risale sino a costeggiare l’ultima cascina di Oviglia sotto il "Couchet". Il sentiero, in gran parte pianeggiante, lentamente porta sino all'antico ponte “Casassa”, lo si attraversa, si risale sulla strada che porta a Coassolo che si attraversa e si riprende il sentiero subito dopo, cartelli indicatori facilitano la salita.
Si risale sino a trovare un altro sentiero pianeggiante che porta al Mulino del Turcin con l’omonimo vecchio ponte. Questo mulino, recentemente restaurato, offre una visione di altri tempi, suggestivo l’ambiente circostante.
Per il ritorno, se si vuol fare un giro ad anello, si risale il sentiero oltre il ponte per giungere sulla strada asfaltata che proseguendo si attraversa Case Betta per poi passare davanti la chiesa di Coassolo S. Pietro. Arrivati sulla provinciale si sale verso Corio sino al primo tornante che, proseguendo su strada secondaria, incontra il sentiero 426; seguendo i segni bianco-rossi e i cartelli indicatori si scende attraversando Case Vigne, Case Gisolo, Case Sciot e Case Galizia, per giungere alla Chiesetta di S. Anna dove, prendendo la strada per Cates, si ritorna al punto di partenza.
La ruota del mulino
Interno del mulino
La storia:
Il mulino Turcin
Rispetto a tutti i mulini del Tessuolo, il mulino Turcin è la costruzione meglio localizzata, edificata su un piccolo pianoro vicino al ponte, aveva la sua strategia commerciale, la strada di collegamento passava nel cortile del mulino e perciò di facile accesso per la vendita e per la macinazione del grano. Si racconta che anche a distanza di centinaia di metri dal mulino, quando sfornava il suo pane, un profumo inebriante invadeva questa parte nascosta di San Pietro.
L'ultimo gestore fu Giacomo Bertetto di Corio e a lui si deve il nome di "Turcin", forse perché era di pesante corporatura, deceduto negli anni '70. La sua morte segna anche la fine dell'attività del mulino.
A fianco del ponte vi si scorge uno dei piloni votivi più antichi e ormai quasi distrutto dall' incuria.
Costruito come il ponte, in fango, con angoli in mattone pieno, con 4 lati dipinti di cui solo più due ancora visibili, raffigurano sul lato che guarda il ponte San Giuseppe con il giglio, dal lato opposto San Pietro con le chiavi (anche se l'affresco è del tutto sfogliato), non reca però nessuna data.
Il torrente Tessuolo, ramo minore del torrente Tesso, che scorre tra Monastero e Coassolo viene citato sotto vari nomi in antichi documenti del 1353 (Tessirolo, Tesso di Savant, ecc.) .
Ma con certezza si sa che il 12 dicembre 1661 il Marchese di Lanzo Sigismondo D'Este ne concesse l'utilizzo per uso civico agli abitanti di Coassolo e il diritto alla pesca non regolamentata per il sostentamento.
Pilone votivo sul percorso di discesa
Cappella di Sant'Anna alla fine dell'anello
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Sentiero natura della Valgrande di Lanzo
Costeggiando lo Stura di Valgrande
Sentiero lungo il torrente Stura di Valgrande
Bacheca sul sentiero
Grazie all’interessamento del cai Lanzo, il vecchio sentiero natura che collega Ceres a Forno Alpi Graie ha ripreso vita in tutto il suo aspetto escursionistico lungo ben 16 km. Dapprima con il coinvolgimento dei comuni di Ceres,Cantoira,Chialamberto,Groscavallo si sono programmati gli interventi necessari, con relativi preventivi di spesa, successivamente i volontari del cai hanno iniziato i sopralluoghi con relativo rilievo GPS per individuare il percorso più idoneo e monitorare i punti di intervento. Il primo passo è stato di pitturare in bianco-rosso tutto il percorso, con più giorni di lavoro visto la lunghezza dell’itinerario, poi altri volontari si sono occupati della posa della segnaletica a norma legge regionale 2012 con posa di frecce nei bivi e con indicazioni di tempi di percorrenza e quota in modo da raggiungere le frazioni della Valgrande ogni qualvolta il turista voglia deviare per un pranzo oppure solo per generi alimentari. Successivamente sono stati sostituiti i vecchi pannelli ormai obsoleti con cartina più aggiornata del percorso, con foto e tempi percorrenza, sono pure stati evidenziati dei percorsi alternativi per raggiungere luoghi di particolare interesse, da Chialamberto a salire verso Forno sui pannelli è anche riportato il tragitto in veste invernale da fare con le ciaspole. Sono ben 14 le bacheche dislocate lungo tutto il percorso, un facile aiuto per individuare in ogni momento l’esatta posizione che l’escursionista si trova lungo il tragitto. Oggi il tratto è tutto percorribile, lungo un itinerario che costeggia la Stura, in gran parte nel bosco, con pochissimi punti di asfalto, adatto a famiglie (visto il poco dislivello), può diventare un’ottima ippovia, nonché un bellissimo percorso da fare in mountain bike. Per chi vuole partire da Ceres l’inizio del sentiero si trova presso il ponte sulla Stura Valgrande sulla strada asfaltata che collega il paese con la frazione Fe, i cartelli indicatori segnano cantoira 0,40, Chialamberto 2,15, Forno Alpi Graie 6,00 ore, naturalmente si può fare anche a pezzi, visto i vari ponti che cillegano il sentiero alla strada provinciale che corre sull’altro lato della stura. Mentre per coloro che vogliono partire da Forno, Chialamberto lo possono raggiungere in 2,50 ore, Cantoira 4,60 e Ceres in 5,30, per le mbike si suggerisce la salita sino a Forno usando la provinciale, poi la discesa sul sentiero di 16 km, avendo il rispetto di dare precedenza ai pedoni. Nei punti di informazione turistica sono disponibili i pieghevoli del percorso.
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Sentiero del Calcante
Due sentieri completamente diversi per lunghezza e difficoltà per raggiungere la stessa meta: l’Uja di Calcante, sulle cui pendici cresce la rarissima Euphorbia Gibelliana Peola, tipica pianta dai fiori giallastri.
In questa zona sono presenti molte interessanti specie vegetali tipiche delle alpi.
Primo itinerario:
Comune: | Traves |
Zona: | Bassa Valle di Lanzo |
Località di partenza: | Traves (623 m) |
Località di arrivo: | Uia di Calcante (1614 m) |
Difficoltà: | E + EE |
Tempo di percorrenza: | 3 h 15 min |
Segnavia: | 253 + 256 |
Periodo consigliato: | Aprile - Ottobre |
Dislivello in salita: | 1050 m |
Dislivello in discesa: | 50 m |
Colle di Prà Lorenzo
Si lascia l’auto sul piazzale nei pressi della chiesa parrocchiale di Traves 623 m.
Si procede sulla pianeggiante strada asfaltata e dopo una cinquantina di metri si svolta a destra, cartelli indicatori, e si imbocca un viottolo che sale fra le case. Si comincia a salire prima tra i prati e poi in un bosco e la comoda mulattiera arriva a Pian Bracon 820 m, un suggestivo pianoro fra le betulle, si supera una strada sterrata e si prosegue volgendo a destra, si risale una dorsale, poi si percorre un tratto pianeggiante fino al Pian delle Draie dove si trova il sentiero che sale da Pugnetto.
Il percorso prosegue a sinistra , ad un bivio si tralascia il sentiero che sale a destra al Colle Lunella, e con una breve salita si arriva ad un caratteristico passaggio tra le rocce. Dopo poche decine di metri in discesa si giunge alla zona delle miniere abbandonate, gli evidenti scavi sono sotto il sentiero. Si prosegue, prima in piano, si supera una fontana e poi si risale decisamente attraversando la costiera di Bramafam, oltrepassato un piccolo rio il percorso diviene assai ripido per arrivare al Colle di Prà Lorenzo 1384 m, (h 2,30) dove sono visibili alcune baite ormai diroccate.
Dal colle si risale la lunga cresta meridionale dell’Uja di Calcante, il sentiero passa fra le rocce e le rade piante e senza difficoltà si giunge in cima.
Secondo itinerario:
Comune: | Mezzenile |
Zona: | Bassa Valle di Lanzo |
Località di partenza: | Monti di Mezzenile (1185 m) |
Località di arrivo: | Uia di Calcante (1614 m) |
Difficoltà: | E + EE |
Tempo di percorrenza: | 1 h 45 min |
Segnavia: | 204A |
Periodo consigliato: | Aprile - Ottobre |
Dislivello in salita: | 500 m |
Dislivello in discesa: | 70 m |
Colle della Cialmetta
Si lascia l’auto al primo tornante dopo l’abitato di Monti di Mezzenile e qui vicino ad un pilone, il pilone Dou Pianet, parte una strada sterrata, chiusa al traffico privato, che attraversa il fitto bosco di faggi, alcuni rii per terminare a cinque minuti dalle baite Viot de Tsout 1206 m.
Il sentiero prosegue, dopo le case, in salita su un costoncino, si passa nei pressi di alcune baite in rovina, ci si inoltra in una valletta boscosa e al fondo bisogna prendere il sentiero di destra che sale tra i faggi e i larici, si attraversa una piccola radura e un piccolo rio e con brevi tratti di salita e altri pianeggianti si arriva al Colle della Cialmetta 1304 m. h 1,00. Dal colle si prosegue sull’evidente sentiero, sul versante di Mezzenile seguendo le indicazioni per il Calcante, che dapprima in leggera salita attraversa i prati, poi una pietraia, ed infine risale il crinale. L’ultimo tratto di salita è piuttosto ripido e alquanto accidentato e in alcuni tratti si procede su detriti di varie dimensioni che possono creare dei problemi.
Si raggiunge la piccola croce posta sulla vetta del Calcante 1614 m.
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