Lago dell'Unghiasse
Questo percorso, imponente nella sua lunghezza, ci porta a conoscere le bellezze maestose dei laghi alpini. L'itinerario è caratterizzato da balze rocciose, prati in fiore e alpeggi ancora in uso. Il tragitto assai lungo è consigliato a escursionisti preparati ed esperti.
Comune: | Groscavallo |
Zona: | Val Grande |
Località di partenza: | Alboni (1384 m) |
Località di arrivo: | Gran lago di Unghiasse (2494 m) |
Tempo di percorrenza: | 3 h 30 min |
Difficoltà: | EE (Escursionisti esperti) |
Segnavia: | 322 + 323 |
Periodo consigliato: | Luglio - Settembre |
Dislivello in salita: | 1100 m |
Itinerario:
La borgata degli Alboni
Il sentiero parte al fondo del piazzale dove finisce la strada, dove si può posteggiare la macchina, di fianco al lavatoio, qui è posizionata una bacheca che illustra l'itinerario e la storia della borgata Alboni, con la sua caratteristica Chiesa di San Grato.
Si parte in leggera salita, oltrepassando le ultime case per poi entrare nel bosco, qui la mulattiera è pianeggiante con a lato i caratteristici muri a secco.
Subito dopo le case di Benne, il sentiero inizia a salire (cartelli indicatori) con ampie risvolte nel fitto bosco fino a giungere al Gias di Vaccheria, si oltrepassa e con una ripida salita, passando vicino a un Pilone, eretto in memoria di Cesare Pomba, si sbuca al Pian delle Riane.
Si attraversa il pianoro, in direzione di una rudimentale passerella e si continua sul versante sinistro orografico del vallone.
Il sentiero si snoda tra massi, rocce montonate e ricchi pascoli toccando vari alpeggi: i più caratteristici sono l'Alpe Laietto mt 2293, nei pressi di un piccolo lago (Lajet) e l'Alpe Mese d'Agosto mt 2360, usato solo in questo tardo periodo, superato quest'ultimo si continua la salita seguendo i segni bianchi/rossi e gli innumerevoli ometti in pietra fino a raggiungere la sponda del Gran Lago d'Unghiasse mt 2494.
Si sconsiglia in caso di nebbia.
I laghi alpini:
Nelle Valli di Lanzo sono stati censiti più di ottanta laghetti alpini, quasi tutti di origine glaciale, più uno interamente artificiale il lago di Malciaussia e due semi-artificiali il lago Dietro la Torre ed il lago della Rossa.
L'itinerario descritto precedentemente ci porta al gran lago dell'Unghiasse, il più grande lago naturale delle Valli con una larghezza massima di 200 metri e una lunghezza di ben 600 metri.
I laghi glaciali si sono formati grazie al lento e millenario movimento dei ghiacciai che formarono nelle conche, di svariate dimensioni, poi, una volta ritiratosi il ghiacciaio, questi avvallamenti si sono riempiti di acqua.
Il lago del Laietto
Si trovano generalmente sui 2000 metri nei valloni laterali, incastrati tra le rocce e nel periodo invernale sono spesso ghiacciati.
Alcuni laghi alpini possono anche essere di origine morenica se sono provocati da uno sbarramento morenico o più raramente di frana come i laghi di Avigliana nella vicina val di Susa.
I laghi alpini sono destinati generalmente a scomparire perché i torrenti immissari trasportano e depositano detriti, ciottoli, terra e sabbia fino a colmare il lago nell'arco dei millenni, e quando lo specchio d'acqua viene invaso dalle piante il lago si trasforma in torbiera, un esempio è il lago Falin in val di Viù.
Il lago dell' Unghiasse è ancora in ottime condizione e si trovano molte forme di vita animale e vegetale.
Vi è un'intensa attività biologica di organismi del Fitoplancton (alghe) e dello Zooplancton (piccoli invertebrati) e il lago ospita anche la caratteristica pulce d'acqua: la Daphnia Longispina.
Una volta nel lago d'Unghiasse, come in molti altri laghi alpini, vi era una ricca presenza della trota fario ma in seguito, primo di lanci di trota iridea e poi di salmerini, entrambi originari del nord America, ne decretarono la quasi totale scomparsa, questo avviene per l'esercizio della pratica della pesca sportiva.
Purtroppo le piogge acide creano anche qui un inquinamento che col tempo può provocare grossi danni all'ecosistema.