Sentiero Bussoni - Missirola
Cappella della Madonna della Consolata
Negli archivi della Parrocchia di Chialamberto è riportata l’inaugurazione della cappella nel 1723 il 15 agosto in Località Boscajrola dal fu Giò Antonio Bossonetto, iniziata nel 1703 e terminata il 20 giugno 1723.
Nella visita pastorale del 1752 viene descritta la chiesa costruita interamente di pietra, con soffitti solai voltati con campana di 60 libre.
Nel 1843 la campana è stata sostituita con i fondi delle elemosine e nel 1868 viene elencata tra le cappelle in buone condizioni tra tutte quelle del versante inverso della Stura.
Itinerario
È possibile raggiungere la località Missirola grazie ad un sentiero restaurato dal cai che parte da Località Bussoni (1 ora di marcia) , oppure tramite la strada sterrata che parte dalla Frazione Inverso fino alla località Cuccetta per poi proseguire su sentiero a mezzacosta di circa 30 minuti.
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Sentiero Chiampernotto - Monaviel
La storia
La borgata di Monaviel
Verso il 1300 arrivarono nelle nostre valli alcuni minatori provenienti dal Bergamasco per lo sfruttamento delle molte miniere di ferro avute in concessione dal Marchesato dei Savoia. Fondarono una piccola comunità che più tardi divenne la Borgata di Brachiello, tuttora attiva. Da questa Borgata risalendo a Ovest, verso il Monte Plù (2001 m), trovarono una miniera di argento e pirite. La fatica del lavoro e la necessità fecero loro costruire le prime baite poco più in basso: Il Monaviel. Con tanta volontà disboscarono i terreni circostanti e così fiorirono prati, pascoli e molti campi che producevano ottime patate ma soprattutto segale e canapa. Nel 1700 le famiglie che trascorrevano la maggior parte dell’anno al Monaviel erano una decina, in tutto quasi trenta persone. Ben cinque furono i caduti nella Guerra del 1915-18.
Nel 1772 costruirono la piccola Cappella dedicata alla Madonna Consolata, più volte restaurata,la festa si celebra il 20 giugno con la Santa Messa e l’incanto.
Di particolare pregio l’antico canale di irrigazione, ormai in parte invaso dalle erbacce, realizzato con ingegno e sacrifici dai montanari, grazie alla costruzione di muri a secco prelevava l’acqua dal Rio Crosiasse per irrigare i prati della borgata per poi ridiscendere alle Frazioni di Chiampernotto e Brachiello. Sono ancora visibili tracce di vigneti e piante da frutta. Percorrendo le piccole vie che attraversano le case si possono ancora vedere le insegne dei numeri civici che personalizzavano le varie abitazioni.
Dietro alle case del Monaviel vive una rarissima pianta: il Tasso. Dalle ricerche fatte dovrebbe avere circa 250 anni. E’ una delle piante più longeve e si ritiene che possa vivere oltre 1.000 anni. Nelle nostra valli è forse l’unico esemplare esistente. Come sarà arrivato fin quassù? Le sue bacche sono velenose così come la corteccia e le foglie aghiformi. Nessun animale attacca questo albero. La sua tossicità, in certi casi, può essere mortale.
Itinerario
Attraversare la frazione di Chiampernotto (941 m - cartello indicatore e segnavia 240) a monte della strada provinciale. Il sentiero si inerpica nel bosco con alcuni tornanti e in breve raggiunge un bivio con cartelli indicatori per Bracchiello (segnavia 243, 20 minuti dalla partenza). Andare a sinistra superando un pietraia. Da qui il bosco si dirada ed è possibile osservare il fondovalle e i monti circostanti. Il sentiero prosegue in direzione SE, con brevi tratti con pendenza moderata. Si inoltra quindi in una zona boscosa dove una mulattiera ben conservata permette di risalire con relativa comodità il versante ricco di acqua. La direzione diventa nord per raggiungere la piccola borgata di Monaviel (1 ora e 20 min).
La chiesetta di Monaviel
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Sentiero Villeretti - Pessinea - Villaretti
Questo sentiero era anticamente un transito commerciale Tra Lemie e Viu, infatti da Villaretti scendevano carichi di mele e a Pessinea le scambiavano con castagne del posto.
Notizie storiche su Villaretti
L'etimologia Villa Villano Villaretti ci indica un luogo di persone legate al lavoro della terra.
Già nel 1753 un censimento a cura dell'Intendente di Torino Gian Antonio Sicco la frazione è citata insieme alle altre di Lemie.
Una valanga rovinosa si ebbe 8-3-1755 dopo una abbondante precipitazione nevosa bagnata e pesante, precipitò dalle Miette e da Punta Murè travolgendo 3 case, uccidendo 5 persone appartenenti a 3 famiglie Bajetto, secondo quanto tramandato a voce altri corpi vennero dissepolti allo sciogliersi delle nevi e secondo il Cibrario i morti furono12.
Questa località non è stata particolarmente interessata dal turismo e dalla villeggiatura tra il 1850 e il 1950 questo giustifica la mancanza di locande e osterie e la costruzione di alberghi,è stata raggiunta dalla strada carrozzabile solo dopo la II guerra mondiale ed ha subito un spopolamento quasi totale.
Nella guida Le Valli di Lanzo don Secondo Carpano segnala che gli abitanti nel 1931 erano all'epoca 120.
La chiesa è intitolata a San Grato,si festeggia ai primi di settembre, è curata dai particolari del posto e viene citata per la prima volta nella visita pastorale del 1752 dall'arcivescovo di Torino card.Giovanni Battista Roero.
A Villaretti non mancano freschi zampilli d'acqua e l'abbondante getto del Turun è alimentato dall' ottima acqua delle Preisote.
L'itinerario
Punto panoramico sulla Valgrande
Lasciata l'auto nella piccola piazza di Villaretti,si nota sul lato destro (cartello indicatore) l'inizio del sentiero che conduce a Pessinea, quindi alla Madonna del Truc, per poi scendere a Forno di Lemie. Si attraversa l'abitato di Villaretti fino a giungere ad un caratteristico lavatoio, si prosegue in piano fino a un ponte in legno, lo si attraversa per poi salire un centinaio di metri, ora la mulattiera è molto evidente con i caratteristici muretti laterali, il percorso è pressoché pianeggiante fino alla Cresta del Vento. Si continua scendendo tra faggi sino ad un ruscello lo si guada e si prosegue in un fitto bosco fino ad un bivio (cartelli indicatori). Ora il sentiero è meno evidente (causa molte foglie) e sale con ampi tornanti nel bosco per poi raggiungere le case della Parneri, qui si può raggiungere in 5 minuti (svolta a destra) un caratteristico pilone votivo, ottimo punto panoramico. Si prosegue scendendo fino alla fontana delle Barmasse e sempre a mezza costa si raggiunge il Colletto 1.010 m.Qui si possono ammirare dei Benal, tipici fienili con il tetto in paglia. di segale, ora in lamiera per il totale abbandono ,dell' agricoltura. Il sentiero prosegue in piano per pochi metri per scendere decisamente toccando prima le case della Tinetta 950 m, poi quelle della Sauna 920 m fino a giungere a Pessinea (2 ore e 15 minuti). Si scende il borgo per le caratteristiche vie pedonali fino alla originale fontana in pietra del 1880, da qui un 'ampia mulattiera prosegue pianeggiante, nel bosco, supera un rio e in 10 minuti si giunge alla Madonna del Truc. Dall'ampio piazzale belvedere a fianco della Chiesa inizia il sentiero che scende a Forno di Lemie con una bella ed evidente scalinata in pietra. Il sentiero si inoltra neI bosco. con numerose svolte a ridosso di alcuni torrioni, rocciosi, fino a raggiungere il caratteristico ponte di Forno di Lemie, circa 15 minuti.
Villaretti di Lemie
La fontana di Pessinea
Mappa del percorso
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Sentiero dei Partigiani
Il tragitto tocca tre colli: il Colle della Portia (1328 m), il Colle Lunella (1359 m) ed il Colle Grisoni (1405 m).
L’itinerario ad anello attraversa i luoghi in cui si sono svolti alcuni momenti della lotta partigiana e diventa un percorso nella memoria della lunga guerra di Liberazione e un’occasione per ripensare a quei valori morali e ideali che l’hanno alimentata e che costituiscono una delle più profonde e feconde radici della storia dell’Italia repubblicana.
Itinerario
Colle della Lunella
Salita:
Lasciata l'auto nell'ampio piazzale dove sovrasta la torre commemorativa eretta nell'immediato dopoguerra a ricordo dei caduti partigiani della Valle di Susa e delle Valli di Lanzo durante la guerra di liberazione imboccare lo sterrato, che parte dalla bacheca con cartina, Dopo una breve discesa si prosegue in piano sulla mulattiera e si entra in un bosco molto bello di radi larici; poco dopo si supera la prima delle numerose pietraie che la mulattiera attraversa con tratti lastricati. Si affrontano successivamente alcuni saliscendi mentre si aprono bei panorami sul sottostante vallone e nel frattempo si aggirano le pendici del Monte Arpone. Giunti ad un bivio nei pressi di una fonte (circa 45 minuti dal Colle del Lis) lasciare la mulattiera ed andare a destra in salita (altro cartello indicatore) ed in breve, superato un tratto più ripido, si arriva al Colle della Portia ed all'omonimo bivacco (1328 m).
Dal colle la vista si apre su Val della Torre e sulla pianura torinese. Il bivacco è stato ricavato dall'Associazione Nazionale Alpini da una vecchia cappella ed offre un porticato esterno, alcune panche ed un caminetto ma, volendo pernottare, conviene essere muniti di una tenda non essendovi nessun posto letto. Pare che nella zona del colle siano stati individuati esemplari di "Euphorbia Gibelliana", pianta endemica, presente soltanto sul Monte Lera, in Val Ceronda e Casternone, ed in alcune zone a monte di Traves e Pugnetto.
Dopo una sosta si prosegue su di un sentiero che parte dall'ingresso del bivacco e sale girando leggermente sulla destra (versante di Val della Torre) sino ad un bivio che conduce a “il Pilone” (1470 m), da questo piccole colle si scende verso sinistra sino ad arrivare ad un altro colle che seguendo a mezza costa lungo i pascoli sul versante della Val di Viù si giunge al Colle della Lunella (1359 m) situato sull'evidente insellatura posta tra Il Pilone ed il Monte Colombano (1658 m).il Colle era anticamente molto frequentato poiché metteva in comunicazione la bassa Val di Viù con Val della Torre.
Colle dei Grisoni
Dal colle si scende leggermente sulla destra seguendo evidenti ometti e pali bianco/rosso lasciandosi sulla destra il Monte Colombano, per giungere alle Case Giuglitera (1346 m), oltrepassate le case proseguire verso una pietraia con una caratteristica fonte al suo interno per poi risalire verso destra in direzione dell’ultimo colle del nostro itinerario seguendo ometti e segni di vernice bianco/rosso, per raggiungere in breve il terzo Colle quello dei Grisoni (1405 m).
Discesa:
Seguire la strada fatta in salita sino alle Case Giuglitera di qui scendere sulla strada sterrata e proseguire sino ad incontrare la 4° bacheca didattica posta sotto il colle Lunella, scendere poi verso destra sempre seguendo lo sterrato sino a giungere ad un bivio per poi girare a sinistra (cartelli indicatori) di qui proseguendo sullo sterrato si giunge nuovamente alla fontana posta sotto il Colle Portia e si prosegue sino al piazzale del Colle del Lis.
Mappa del percorso
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Sentiero Sistina - Marsaglia
Il tragitto è il vecchio sentiero che collega la Frazione Sistina con la Borgata Marsaglia, usato in passato dagli alpigiani per il trasporto a valle del fieno
La storia
Borgata Marsaglia
Il tracciato escursionistico “santè dou fen” ricalca in gran parte un’antica roggia per irrigazione (ormai scomparsa) che serviva i prati sino a Marsaglia, il sentiero di conseguenza pianeggiante tocca numerosi alpeggi un tempo rinomati ma ora in stato di abbandono.
La partenza del sentiero è nei pressi della famosa fontana Sistina, così chiamata probabilmente in onore di un papa “Sisto…”, infatti più a monte un’altra sorgente porta il nome di un’altro papa: “Pio X”.
Allora la fontana era raggiungibile solo con sentiero, negli anni 70 è stata raggiunta dalla strada con la costruzione del piazzale.
Il sentiero termina in Borgata Marsaglia ove troneggia un imponente santuario del XVII secolo per voto (si racconta) di una pastorella guarita dalla madonna, edificato in stile barocco, ha una facciata che ricalca quelle delle chiese lariane, all’interno oltre ad una ricca decorazione pittorica sono custoditi numerosi ex voto.
Itinerario
Case Proima
Andata:
Si consiglia di lasciare l'auto nel piazzale della Fontana per poi imboccare la carrareccia che sale di fianco al pilone votivo del “Curdumpero" (1.190 m) si prosegue in un bel bosco di faggi per raggiungere un secondo pilone “Dij Pusau” con caratteristiche “pose” che partono dai suoi fianchi, si giunge infine ad un incrocio con cartello in legno (di qui inizia il sentiero 3R, detto dei tre Rifugi che ripercorre tutta la Val Tesso) proseguire sulla carrareccia con itinerario pianeggiante fino alle case di “Proima” , qui il la carrareccia finisce ed inizia il sentiero che proseguendo a mezzacosta tra betulle e pascoli giunge ad un punto panoramico nei pressi del pilone di “Punta Penna” (1.320 m), si prosegue in piano per raggiungere gli alpeggi di “Roc Biulai” e ”Coucuc” ormai abbandonati e ridotti a ruderi.
Oltrepassato il ruscello “Rian du Spine” si giunge ad un caratteristico alpeggio incassato tra le rocce “Ca dou magu”, ora il sentiero si porta già sul versante del Salvin che oltrepassate le baite “Dou Casas” si giunge in vista del Santuario di Marsaglia ( 1.300 m – 1 h 15 min).
Ritorno:
Due le possibilità: ripercorrere il percorso dell’andata oppure risalire il sentiero che collega la Borgata Marsaglia a quella del Salvin , in seguito prendere il sentiero che dall’Agriturismo del Salvin porta ai prati di Menulla per poi ridiscendere sul Sentiero 3R sino al pilone di “Curdumpero” e poi al piazzale Sistina.
Mappa del percorso
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