Castei d'le rive
I Castei d'le rive sono particolari fenomeni di erosione che presentano un “corpo” di terra sormontato da un “cappello” roccioso; questi massi sono di varie dimensioni.
Vengono così chiamati dai valligiani perché sembrano erigersi come castelli imponenti, alcuni sono alti oltre i 10 metri, vengono nominati come “pere a ciapel” (pietre con il cappello) o come “pilon ‘dl masca” (torre della strega).
Nelle Valli di Lanzo si trovano solo in Val Grande nel Vallone del Rio Paglia, ma queste particolari sculture naturali si trovano anche a Villar San Costanzo vicino a Dronero, in provincia di Cuneo, noti come “ciciu ‘d pera” oppure in Francia “les dames coiffèes”(le signore con la cuffia) nonché di particolare interesse in Turchia nella Cappadocia detti “camini delle fate”.
Si tratta in verità di strutture plasmate nel corso di millenni e sono il frutto del lento lavoro di erosione del vento e dell’acqua.
Il processo di formazione è molto lungo e può avvenire solo in particolari condizioni, quando si ha un particolare tipo di terreno.
Il masso superiore che forma il cappello, di questi originali “funghi di pietra” è di roccia compatta e resiste agli agenti atmosferici riparando il terreno sottostante dal dilavamento.
Questo terreno è formato principalmente da sabbia e ghiaia compattatasi nei millenni ma è poco resistente all’azione dell’acqua e la notevole infiltrazione del terreno agevola la formazione, lenta ma costante dei “Castei d'le rive”.
Itinerario
Posteggiata la macchina nel piazzale della caratteristica borgata di Vonzo, si procede pressoché in piano per la evidente strada sterrata. Al primo bivio volgere verso destra, proseguire ancora sullo sterrato per poi girare a sinistra imboccando un sentiero contraddistinto con cartello in legno e segni rossi, il tracciato volge a valle spostandosi verso il rio Paglia (sinistra) e prosegue su una evidente cresta (15 minuti dal piazzale).
Al termine di questo spartiacque si prosegue verso destra per scendere in una particolare zona ove sono visibili numerosi terrazzamenti (10 minuti) con caratteristici muri a secco.
Castei d'le rive. Proseguendo la discesa dopo un centinaio di metri si incontrano i primi “Castei d'le rive” (se ne possono contare oltre 6 tutti numerati), il sentiero prosegue quindi per gli ultimi 10 minuti in piano verso nord costeggiando altri monoliti sia in fase di formazione che completi, per giungere ai piedi del più caratteristico contrassegnato con una tabella illustrativa.
I terrazzamenti
I terrazzamenti che si incontrano sul percorso sono un esempio delle tipiche terrazze che nei secoli passati i montanari fecero per strappare alle ripide pendici delle montagne dei piccoli pianori, che usufruivano per piccoli orti o solamente per una più facile fienagione.
I terrazzamenti sorretti da visibili muri a secco testimoniano la grande maestria ed abilità dei montanari della zona nella lavorazione della pietra, vedasi i ponticelli nel Vallone di Vassola , tutti i tipici tetti degli alpeggi ricoperti con “lose” o le mulattiere, caratteristica quella che da Vonzo raggiunge il Santuario del Ciavanis delimitata lateralmente da grosse “lose” poste nel terreno a lama di coltello.
I terrazzi non sono di notevoli dimensioni, ma assai numerosi in special modo nelle zone con forte inclinazione del terreno, testimoniano inoltre che in quella zona esistevano solo prati.