Sentiero Pessinetto Gisola
Il tragitto è il vecchio sentiero che collegava la Frazione di Pessinetto Fuori a quella di Gisola, lo testimoniano i numerosi piloni votivi ed alpeggi lungo il percorso.
La storia
Pilone votivo incontrato sul percorso
Il percorso oltre ad attraversare la frazione Costa con origini nel 1600, sorta a seguito dell’inondazione che colpì Pessinetto Centro, attraversa il torrente Rivassa che forniva materia prima per lastre di pietra per balconi lavorate dallo scalpellino Franchini Eugenio Giuseppe detto Barot dal 1925 al 1955, mentre dal torrente Rundlera venivano estratte lose per i tetti dal muratore Togliatti Giuseppe detto Turni dal 1930 al 1956.
Lungo il sentiero sono visibili numerosi piloni, in particolare il “Pilun bel” eretto prima del 1900 con ancora visibile sulla facciata un foro di un proiettile sparato dai fascisti nel 1944 ai partigiani, mentre il “Pilun Brut” all’incrocio della Viassa fu eretto in onore di San Ignazio intorno al 1650 per grazia ricevuta a ricordo di un salvataggio di un neonato rapito da lupi.
Visibile sul percorso una chiesetta ormai sconsacrata dedicata a S.Barnaba, costruita intorno al 1647 per volere di Don Remondetto Martino Parroco a Gisola, i Ramondetto erano appunto cognominati frazionisti residenti nella frazione Vernai.
Tale nome è di origine celtica e deriva da verna (zona ricca di ontani), la dicitura con “ai” finale è tipica della lingua franco-provenzale.
L'itinerario
Di fronte alla stazione di Losa, frazione di Pessinetto, si imbocca una scalinata alla fine della quale un sentiero attraversa la borgata Preus e arriva ad incontrare la strada asfaltata che sale al Santuario di Sant'Ignazio. Si svolta a sinistra, in discesa; dopo circa 100 metri, sulla destra, si risale un evidente scalinata per poi proseguire su ripido sentiero che attraversa degli orti, sino a giungere sulla piazzetta della Borgata Costa, a fondo piazza il sentiero si inerpica su prati ancora coltivati toccando i resti di un’antica fucina per giungere sino al bivio con la mulattiera della “Viassa”, il sentiero prosegue mezzacosta prima toccando caratteristici piloni votivi sino a raggiungere i ruderi della Chiesetta di S.Barnaba.
Grandi castagni con terrazzamenti ancora integri fanno da cornice al sentiero che risale sino ad attraversare il Rio Rivassa e su mulattiera si giunge alla fontana del Balluard, subito dopo sulla destra si incontra il sentiero che arriva dal “Funtanas”, proseguire verso monte sino ad attraversare due rii, qui la mulattiera si fa lastricata fino a raggiungere le prime case di Frazione Gisola.